mercoledì 2 novembre 2011

Juve Stabia – Vicenza : 1 – 0.


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Non dire fatto se non l’hai nel sacco. Questo detto vale principalmente nel calcio dove i fattori che producono il risultato sono tanti e ogni partita fa storia a sé.

I risultati positivi non scaturiscono a caso anche se in conto dobbiamo sommare la prestazione dell’avversario che non sempre produce un gioco eccellente e nonostante gli sforzi non riesce a centrare la porta per mettere il pallone alle spalle del portiere avversario.

Scriviamo e mettiamo giù, più o meno, le stesse considerazioni ad ogni partita esaltando la squadra quando il risultato è positivo e affossandola quando è negativo. A differenza degli altri commentatori mi piace però guardare alla squadra come ad un insieme di variabili che allenamento dopo allenamento e partita dopo partita finiscono col trovare un solo linguaggio, assimilando al meglio i moduli di gioco che l’allenatore suggerisce per superare la squadra avversaria che incontreranno per anticiparla ad ogni passaggio.

Ieri La Juve Stabia ha ripreso la corsa per la propria salvezza e l’ha fatto producendo un gioco che incomincia ad essere più riconoscibile, che vince e convince sempre di più anche quando non riesce ad andare a segno come vorrebbe e quando vorrebbe.

Durante la partita le occasioni da rete sono state tante fino ad impedire la squadra avversaria di riscattarsi dall’assedio che la stava riducendo al ruolo di figurante complice anche un atteggiamento non tanto chiaro o poco leggibile dell’allenatore Gigi Cagni che ha tenuto in panchina  per tutta la partita Elvis Abbruscato che è il suo attaccante migliore.

Il gol è arrivato al 18° del secondo tempo ad opera di Scognamiglio su calcio d’angolo di Tarantino.
Sul finire della partita con un tiro di Martinelli il Vicenza ha sfiorato il pareggio: bravo è stato  Colombi a deviarlo in angolo salvando il risultato riscattandosi dalle critiche della partita precedente.

 (4-4-2): Colombi; Maury, Molinari, Scognamiglio, Dicuonzo; Raimondi (58’ Danilevicius), Scozzarella, Cazzola, Zito (61’ Tarantino); Mbakogu, Sau (69’ Baldanzeddu).

Juve Stabia

All. Braglia

Vicenza (4-4-2): Frison, Augustyn, Martinelli, Bastrini (60’ Giani), Soligo; Gavazzi, Rigoni, Paro (65’ Paolucci), Botta, Tulli (57’ Abbruscato), Baclet.
All. Cagni
Arbitro Di Paolo di Avezzano

Marcatori 63’ Scognamiglio (J)
Ammoniti: Scozzarella (J), Augustyn (V), Cazzola (J)


GLI AVVERSARI

Il Vicenza Calcio, già Associazione del Calcio in Vicenza (spesso siglato ACIVI) nel 1902 e Lanerossi Vicenza nel 1953, è la principale società calcistica di Vicenza, fondata ufficialmente il 9 marzo 1902 da un gruppo di vicentini guidati dall'allora preside del Liceo Lioy Tito Buy, bisnonno dell'attrice Margherita Buy e dal professore di educazione fisica dello stesso istituto Antonio Libero Scarpa. Dal 2004 il club è di proprietà del gruppo imprenditoriale guidato da Sergio Cassingena.

È fra le squadre italiane che hanno giocato il maggior numero di campionati di Serie A, 36 di cui 20 consecutivi fra il 1955  il 1975. Fra i migliori piazzamenti della squadra ci sono la finalissima del 1911 e il titolo di vice-campione d'Italia del 1978, la Coppa Italia del 1997, il raggiungimento della semifinale della Coppa delle Coppe del 1998. Il Vicenza ha inoltre lanciato nel mondo del calcio due campioni che hanno vinto il Pallone d'Oro: Paolo Rossi e Roberto Baggio.

La squadra gioca le sue partite casalinghe allo stadio Romeo Menti; i colori sociali sono il bianco e il rosso.

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