venerdì 30 luglio 2021

Dopo la retata dei datterai, ad opera della Guardia Costiera stabiese, scatta la vendetta.

 

Almeno quattro militari sono rimasti contusi

(Red) – Glielo avevano promesso da tempo e, questa mattina dopo la brillante operazione di appena 36 ore fa, ecco che uno dei denunciati a piede libero ha realizzato l’ostile disegno, facendo irruzione nell’ufficio dei militari, aggredendo violentemente con pugni e calci tutti i presenti, accompagnando inoltre l’azione con offese ed improperi di ogni tipo. 

Per capire la dinamica di come sia maturato questo bruttissimo, nonchè violentissimo, epilogo bisogna fare un salto indietro nel tempo. Sono anni che questo manipolo di uomini coraggiosi, in servizio presso la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, indaga sul fenomeno della “pesca di frodo” sul territorio, ed in particolare sul filone della raccolta dei datteri di mare. 

La particolare preparazione dei militari, maturata alla luce dell’esperienza nel settore, ha consentito di scoprire un filone, quello dell’esportazione del prodotto in molte regioni della penisola a partire dalla Puglia fino alla Lombardia, che ha portato questo nucleo della P.G. stabiese, coordinati dalla Procura oplontina, ad ottenere un risultato inimmaginabile almeno fino a qualche lustro fa. 

Infatti, attraverso indagini certosine e stressanti, questi uomini hanno determinato la raccolta di elementi e prove a carico di centinaia di persone coinvolte nel losco e deplorevole traffico dei datteri di mare, un commercio che parte dalla raccolta, passando per la vendita, fino ad arrivare al consumo nella ristorazione. 

La notte del 27 luglio l’operazione è partita con l’arresto di ben 18 persone, di cui 7 trasferite nel carcere napoletano e altre 11 ai domiciliari, inoltre altre 3 con l’obbligo di firma. Ancora un lunghissimo elenco di persone indagate, circa 92, accompagnano questa ordinanza al punto da far lievitare il numero delle persone coinvolte a circa 120 unità. Questa mattina è partita la violenta rappresaglia in quanto A. G., il fratello di uno dei sette arrestati e iscritto nell’elenco dei 92 indagati, in preda ad uno stato di visibile alterazione e riuscendo ad eludere i controlli in virtù dell’apertura degli uffici al pubblico si è catapultato al secondo piano dello stabile, dove è ubicata la stanza del nucleo di P.G., e solo il tempo di entrare ed ha aggredito violentemente i militari con pugni, calci ed epiteti di ogni tipo. 

Era proprio fuori di sé, il noto pescatore stabiese, al punto che per fermarlo almeno quattro militari a fatica sono riusciti ad immobilizzarlo, dovendo ricorrere pertanto alle cure sanitarie.

 Ad essere presi di mira almeno tre militari, di cui un  esperto sottufficiale in servizio da lunga data che, insieme con i colleghi,  è stato trasferito al nosocomio stabiese per le cure del caso. Nel frattempo il violento avventore è stato immobilizzato, ora in stato di fermo presso Compamare, mentre si resta in attesa delle decisioni della Procura in relazione alle conseguenze che dovrebbero ricadere in capo all’esecutore del violentissimo gesto.   Almeno quattro militari sono rimasti contusi(Red) – Glielo avevano promesso da tempo e, questa mattina dopo la brillante operazione di appena 36 ore fa, ecco che uno dei denunciati a piede libero ha realizzato l’ostile disegno, facendo irruzione nell’ufficio dei militari, aggredendo violentemente con pugni e calci tutti i presenti, accompagnando inoltre l’azione con offese ed improperi di ogni tipo. Per capire la dinamica di come sia maturato questo bruttissimo, nonchè violentissimo, epilogo bisogna fare un salto indietro nel tempo. Sono anni che questo manipolo di uomini coraggiosi, in servizio presso la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, indaga sul fenomeno della “pesca di frodo” sul territorio, ed in particolare sul filone della raccolta dei datteri di mare. La particolare preparazione dei militari, maturata alla luce dell’esperienza nel settore, ha consentito di scoprire un filone, quello dell’esportazione del prodotto in molte regioni della penisola a partire dalla Puglia fino alla Lombardia, che ha portato questo nucleo della P.G. stabiese, coordinati dalla Procura oplontina, ad ottenere un risultato inimmaginabile almeno fino a qualche lustro fa. Infatti, attraverso indagini certosine e stressanti, questi uomini hanno determinato la raccolta di elementi e prove a carico di centinaia di persone coinvolte nel losco e deplorevole traffico dei datteri di mare, un commercio che parte dalla raccolta, passando per la vendita, fino ad arrivare al consumo nella ristorazione. La notte del 27 luglio l’operazione è partita con l’arresto di ben 18 persone, di cui 7 trasferite nel carcere napoletano e altre 11 ai domiciliari, inoltre altre 3 con l’obbligo di firma. Ancora un lunghissimo elenco di persone indagate, circa 92, accompagnano questa ordinanza al punto da far lievitare il numero delle persone coinvolte a circa 120 unità. Questa mattina è partita la violenta rappresaglia in quanto A. G., il fratello di uno dei sette arrestati e iscritto nell’elenco dei 92 indagati, in preda ad uno stato di visibile alterazione e riuscendo ad eludere i controlli in virtù dell’apertura degli uffici al pubblico si è catapultato al secondo piano dello stabile, dove è ubicata la stanza del nucleo di P.G., e solo il tempo di entrare ed ha aggredito violentemente i militari con pugni, calci ed epiteti di ogni tipo. Era proprio fuori di sé, il noto pescatore stabiese, al punto che per fermarlo almeno quattro militari a fatica sono riusciti ad immobilizzarlo, dovendo ricorrere pertanto alle cure sanitarie. Ad essere presi di mira almeno tre militari, di cui un  esperto sottufficiale in servizio da lunga data che, insieme con i colleghi,  è stato trasferito al nosocomio stabiese per le cure del caso. Nel frattempo il violento avventore è stato immobilizzato, ora in stato di fermo presso Compamare, mentre si resta in attesa delle decisioni della Procura in relazione alle conseguenze che dovrebbero ricadere in capo all’esecutore del violentissimo gesto.   Quattro militari sono rimasti contusi

(Red) – Glielo avevano promesso da tempo e, questa mattina dopo la brillante operazione di appena 36 ore fa, ecco che uno dei denunciati a piede libero ha realizzato l’ostile disegno, facendo irruzione nell’ufficio dei militari, aggredendo violentemente con pugni e calci tutti i presenti, accompagnando inoltre l’azione con offese ed improperi di ogni tipo. Per capire la dinamica di come sia maturato questo bruttissimo, nonchè violentissimo, epilogo bisogna fare un salto indietro nel tempo. Sono anni che questo manipolo di uomini coraggiosi, in servizio presso la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, indaga sul fenomeno della “pesca di frodo” sul territorio, ed in particolare sul filone della raccolta dei datteri di mare. La particolare preparazione dei militari, maturata alla luce dell’esperienza nel settore, ha consentito di scoprire un filone, quello dell’esportazione del prodotto in molte regioni della penisola a partire dalla Puglia fino alla Lombardia, che ha portato questo nucleo della P.G. stabiese, coordinati dalla Procura oplontina, ad ottenere un risultato inimmaginabile almeno fino a qualche lustro fa. Infatti, attraverso indagini certosine e stressanti, questi uomini hanno determinato la raccolta di elementi e prove a carico di centinaia di persone coinvolte nel losco e deplorevole traffico dei datteri di mare, un commercio che parte dalla raccolta, passando per la vendita, fino ad arrivare al consumo nella ristorazione. La notte del 27 luglio l’operazione è partita con l’arresto di ben 18 persone, di cui 7 trasferite nel carcere napoletano e altre 11 ai domiciliari, inoltre altre 3 con l’obbligo di firma. Ancora un lunghissimo elenco di persone indagate, circa 92, accompagnano questa ordinanza al punto da far lievitare il numero delle persone coinvolte a circa 120 unità. Questa mattina è partita la violenta rappresaglia in quanto A. G., il fratello di uno dei sette arrestati e iscritto nell’elenco dei 92 indagati, in preda ad uno stato di visibile alterazione e riuscendo ad eludere i controlli in virtù dell’apertura degli uffici al pubblico si è catapultato al secondo piano dello stabile, dove è ubicata la stanza del nucleo di P.G., e solo il tempo di entrare ed ha aggredito violentemente i militari con pugni, calci ed epiteti di ogni tipo. Era proprio fuori di sé, il noto pescatore stabiese, al punto che per fermarlo almeno quattro militari a fatica sono riusciti ad immobilizzarlo, dovendo ricorrere pertanto alle cure sanitarie. Ad essere presi di mira almeno tre militari, di cui un  esperto sottufficiale in servizio da lunga data che, insieme con i colleghi,  è stato trasferito al nosocomio stabiese per le cure del caso. Nel frattempo il violento avventore è stato immobilizzato, ora in stato di fermo presso Compamare, mentre si resta in attesa delle decisioni della Procura in relazione alle conseguenze che dovrebbero ricadere in capo all’esecutore del violentissimo gesto.   

Nessun commento:

Posta un commento

NON E' UNA RECLAME - Come togliere velocemente il ghiaccio dal vetro della vostra auto

  Come togliere velocemente il ghiaccio dal vetro della vostra auto Con un acquisto di pochi euro si risolve un problema piuttosto frequente...