domenica 16 ottobre 2011

G.S. - Intervista al Prof. Alfonso Di Maio, neo-segretario cittadino dei DS (023)

QUATTRO CHIACCHIERE COL PROFESSORE.
La Redazione
L'edizione Corrente è la Numero 108,  Edizione Nº 70,  Anno VII Mar 2003

Un certo numero di anni sonati e portati con un piglio di giovanotto; uno sguardo profondo e sicuro che va spesso diritto al cuore... della questione; un capello castano chiaro a cornice di un volto che sprizza simpatia e sicurezza. Questa è l'impressione che si riceve a stretto contatto col prof. Alfonso Di Maio, recentemente nominato Segretario (o Coordinatore) cittadino dei Democratici di Sinistra. Una poltrona che scotta, e che lui regge con tranquilla normalità.

Le vicende che si sono succedute in casa diessina, all'indomani delle elezioni amministrative hanno del paradossale. La stessa formazione che avrebbe dovuto portare sugli scudi la vincitrice di una battaglia che ha lasciato sul terreno diversi morti... elettorali, sembra leccarsi le ferite, quasi i risultati fossero stati un amaro risveglio da un sogno impossibile.

Vorremmo subito entrare nel merito della questione, indagare, approfondire, ma il discorso finisce col cadere nel generico e si parla di turismo, tanto per cambiare. Quasi che, abbandonata la chimera industriale, tanto cara alla sinistra, ci si appropria di una vocazione che Castellammare ha, del resto, avuta da sempre. Si comincia proprio dalla polemica tra terme nuove e terme vecchie che il professore ha dismesso nel momento in cui le prime furono realizzate (e le seconde lasciate ad un duro destino).

Comincia il professore - quindi che le Terme Antiche devono riacquistare il loro ruolo, così come ritenni di dover fare una battaglia, a suo tempo, contro il piano Beguinot, proprio in difesa delle industrie contro una diversa utilizzazione della fascia costiera. Ma sono stato anche un amministratore che, quando trovò quel piano dormiente nei cassetti, lo ha tirato fuori, lo ha trasmesso alla Regione e ne ha fatto un cavallo di battaglia, proprio in contrapposizione (quando si stava dall'altra parte della barricata), con chi voleva dare una priorità al turismo, ma tutti i giorni contraddiceva lo sviluppo turistico della città. Oggi Castellammare vive una crisi esistenziale."

Partendo da questa sua considerazione (quanto mai obiettiva), che si è tentato cioè di fare turismo quando non se ne era ancora digerito il significato ed oggi invece che è entrato anche nella mentalità dei politici, si stenta a decollare, si compiono forse degli errori di valutazione e soprattutto non si fanno degli atti di umiltà, avendo il coraggio di rendersi docili allievi e recarsi lì dove queste svolte sono state compiute, cercando di apprendere velocemente per concretizzare questa ultima ipotesi salvifica.

Riceviamo, quale gentile omaggio, una copia "olografa" di un documento politico-programmatico di base, che si discuterà in conferenza il 7-8-9- marzo prossimo, in cui un partito si ritrova rinnovato e unito per il rilancio del centrosinistra. Poi ci accorgiamo che il discorso si perderebbe in una serie di meandri che poco si sposano con lo scopo prefisso, che è quello di stuzzicare il professore su argomenti di maggiore attualità.
Non vi è tendenza ad eludere, solo il bisogno innato di concludere i suoi discorsi. Lo ascoltiamo pazientemente in attesa di sferrare l'attacco. E arriviamo al punto.

Volevano essere un poco più indiscreti. Lei è il coordinatore cittadino del DS, in attesa che si faccia il congresso e si faccia anche chiarezza. Ed è appunto su questa chiarezza che intendiamo porre la nostra attenzione con un soggetto che si dichiara "socialista liberale",
Abbiamo, l’anno scorso, fatto una campagna elettorale da dove, miracolosamente è uscita vittoriosa una compagine che si dava, il giorno prima, già ormai spacciata. mirabilmente guidata dalla ex senatrice Ersilia Salvato. Una campagna elettorale che ha visto più un atto di accusa per quello che era stata la gestione precedente, che una serie di proposizioni per quello che avrebbe dovuto essere la città... Come si concilia tutto ciò?

"Allo stato attuale- esordisce il professor Di Maio, quasi trattenendo tutta una serie di pensieri che gli affollano la mente - la coalizione di centrosinistra è l'unica nonostante tutte le sue lacerazioni, i suoi litigi, che abbia una credibilità come forza di governo. Io mi batto, passati ormai ad un nuovo sistema elettorale e la sua bipolarità, perché le coalizioni acquistino una loro omogeneità sul piano programmatico.
Se una penalizzazione si poteva prevedere per la nostra coalizione ciò è da addebitare agli eventi dell'ultima fase del governo Polito e degli sfilacciamenti che ne erano derivati."
Ma perché una certa sfilacciatura si è trasmessa anche nella nuova?

"Mi piace essere chiari. - continua - Questo è un ulteriore elemento negativo, e lo dico io che ho da sempre criticato la campagna elettorale della Salvato. Se si fossero riconosciute tutte le realizzazioni che pure sono state conseguite dalla precedente compagine, ben rimarcando il declino verso cui ci si era incamminati nell'ultima farse, si sarebbe vinto a mani basse...
Convinto lui!... Pensiamo noi, con tutte le nostre riserve e non ne facciamo mistero!
"Ritengo perciò necessario - aggiunge, quasi ignorando la nostra perplessità - che la coalizioni ritrovi la sua unità e che si ritrovi il ruolo istituzionale del sindaco e dei partiti che lo sostengono."

Augurio giustificato. Ma la cittadinanza se ne sta ponendo un altro. A distanza di circa nove mesi non sembra si riscontrano risultati sulla vivibilità, specie se vogliamo riferirci al prolungamento della ZTL e al piano parcheggi quale ultimo regalo dell'amministrazione. Noi siamo semplici ascoltatori delle voci provenienti dalla cosiddetta opinione pubblica e certamente il gradimento non è dei più alti. A tanti risentimenti si è accodato un malessere che serpeggia a livello di quelle categorie, cioè, che invece di sentirsi tutelate si sentono abbandonate.

Arriva un fendente: "Occorre dire che se il sindaco asserisce di prediligere la partecipazione democratica, in questo caso essa è stata completamente assente. Certe cose le apprendiamo da ordinanze, da manifesti, mentre come partiti non siamo mai stati chiamati per un progetto così rivoluzionario. Se possiamo giudicare tutto sommato positiva l'applicazione della ZTL nella parte centrale della città, il provvedimento sui parcheggi ha già raccolto una serie di proteste da parte delle più disparate categorie. Se è giusto limitare il traffico, non lo è caricando tutti di un balzello, a volte insostenibile, che si risolve la situazione. Soprattutto quando la gabella riguarda anche zone molto decentrate. Si sono presi finanche le traverse... "

C'è stato, in definitiva, un accaparramento del blu!
"Non solo, ma informandomi meglio, ho tirato fuori un provvedimento della giunta Polito che però non aveva le caratteristiche di quello attuale. E poi, in questo campo (Napoli insegna) non si procede mai d'un colpo. Si fa un acuta sperimentazione e se ci si fosse limitati solo ai punti nevralgici, l'effetto di riduzione dell'eccessivo traffico e della sosta selvaggia si sarebbe risolto meglio."
Come non condividerne il senso...
"Ma aggiungo di più. Sono contrario sia per quanto riguarda i residenti che non possono accedere a zone di parcheggio, ma anche per quanto riguarda le tariffe. Come si può preventivare la durata di una sosta quando ci si imbatte in servizi che si sa quando cominciano (Posta Imps, Asl, ecc) e non si sa quando finiscono."
Bisognerebbe pagare quando si è consumato il tempo, non prima di consumarlo! O bisogna solo recuperare fondi che mancano al bilancio? Domande inevase che forse presto o tardi troveranno una risposta.

Caro professore, lei ci ha raccontato delle proteste che ha ricevuto nell'occasione di una sua passeggiata per il centro cittadino, noi le possiamo dire che quello che sentivamo è un certo senso di rammarico, di tristezza, quasi di deprecazione, nel constatare come una interra categoria rispettabilissima quale quella degli automobilisti (fatta anche da gente per bene e della quale facciamo parte un po' tutti quanti, e probabilmente lo stesso sindaco) si sente umiliata da questa presa di posizione, non solo, ma soprattutto dall'essere controllata da un'altra categoria che qualitativamente certamente non si può confondere con la sensazione viscerale che viene comunicata all'esterno, soprattutto da coloro che si sentono dei galantuomini messi al bando... Ecco perché comprendiamo la situazione che lei si trova a vivere da socialista liberale...
"Ci aggiunga: radicale" - si affretta a precisare il nostro squisito interlocutore.

La conversazione si avvia alla conclusione e ben sapendo di aver tralasciato tanti argomenti che ci riproponiamo di riesumare quanto prima, lanciamo una domanda: Professore - chiediamo - ma siete veramente contenti di aver stravolto ogni più rosea previsione in quel giugno del 2002?...
La risposta ad un prossimo incontro...

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Nota.
Ho conosciuto il professore quando avevo solamente sedici anni. Mi volle nel partito radicale accanto a lui e ad altri personaggi di cui non ricordo più i nomi.
Tra Castellammare e Gragnano i radicali dell’epoca  erano all’incirca 400, parlo del 1957. A fianco a lui c’erano tanti altri ad incominciare dal giornalista Michele Tito.
Ogni incontro era fecondo e rigeneratore dell’ideale libertario che ha sempre animato il movimento radicale.
Dopo anni che non ci eravamo visti mi riconobbe subito felice di avermi ritrovato. Era un compagno meraviglioso, un amico sempre pronto a dare.
Non era un professore, ma “il professore” che insegnava con l’esempio, la correttezza, con l’idea di una partecipazione attiva alla vita di tutti i giorni dove la sua filosofia gli permetteva di essere vicino ai bisogni degli altri.
Quando Pannella ordinò lo scioglimento del partito ognuno di noi andò nella direzione che ritenne più opportuna, più vicina ai propri ideali politici. Io rimasi dov’ero nel rispetto della libertà altrui e quando gli raccontai del mio atteggiamento mi consolò dicendomi: - Fai bene. Lui invece aveva scelto il PDIUP che lo portò, di lì a qualche anno, a diventare sindaco di Castellammare.
Non potrò mai dimenticarlo per la sua grande umanità ed il suo esempio checché ne dicano gli altri.
G. Ruocco

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