lunedì 17 dicembre 2012

Carlo Sorrentino chansonnier stabiese


Carlo con la camicia a righe accompagna le figlie sull'asino
Monte Faito Piazzale della Funivia
La prima è sicuramente Carmen, la figlia narrante


Oggi ho scoperto un lato di Carlo che ignoravo.
Suonava la chitarra e lo trovavo sempre pronto ad accompagnarmi per rendere grazie al mio estro
che all'epoca della nostra conoscenza andava manifestandosi in me in maniera prepotente
scrivendo poesie che poi furono musicate dal maestro Giuseppe Orazzo di Castellammare di Stabia,
da D'Esposito di Massalubrense e da altri che adesso non ricordo.

Fu quando Peppe Orazzo rifiutò un poesia che mi aveva chiesto di scrivere come testo di una canzone che voleva dedicare a una storia d'amore vissuta che incomincia per disperazione a dare un motivo ai miei versi.

In un primo momento mi affidai al professore Giulio Mannara per la trascrizione e successivamente ad altri, ma una sera giù al Centro incontrai Carlo con la sua chitarra e incominciai a cantare le mie cose con lui.

Nel tempo che passammo assieme, circa due anni, non mi confidò mai che la sua vena artistica andava al di là del canto e che con Catello Grimaldi e con qualche altro aveva fatto dei tentativi compositivi.

Non avevo coscienza neppure di quello che cercavano di fare gli altri pensavo solamente a me stesso.
Avevo pubblicato già qualche poesia sul giornale La voce di Stabia per interessamento del mio professore di italiano che mi aveva preso a cuore, ma neppure io sapevo quale strada seguire per avere successo.

Pur frequentando il maestro Mazzucchi al quale è stata riconosciuta parte della paternità della canzone 'O sole mio" per la ritrosia di Peppe non presi mai il coraggio a due mani per dare concretezza alle mie aspettative che pure avvertivo.

Carlo era uno che sentiva la voglia di cantare e lo faceva spesso e qualche volta assieme a Catello Grimaldi tentava di scrivere testi che proponeva sulla musica di canzoni già famose.

Erano sicuramente i tentativi più limpidi e meno artefatti.
Una canzone non è un cosa da poco, lo testimoniano i milioni di testi registrati alla SIAE .
Carlo, comunque era un'anima candida, un vero amico. 
Adesso comprendo meglio il sentimento che lo animava e che lo ha conservato grande 
ai miei occhi e al mio cuore.












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