giovedì 11 luglio 2013

Quattro spighe e un chiosco...

Castellammare - Blitz all'acqua della Madonna contro l'abusivismo commerciale

Dalle immagini allegate all’articolo tutto l’abusivismo dichiarato nel titolo proprio non si vede fino a risultare esagerata la messa in campo di un centinaio di uomini di forze diverse con l’obiettivo di riportare la legalità tra le attività commerciali di via Bonito e via Duilio. Nel mirino chalet, chioschi, venditori ambulanti  di spighe e frutta ma ristoranti e bar ed altre attività commerciali della zona.

Per acchiappare un pugno di mosche si è messo in campo un esercito che le 10 fotografie allegate al servizio non danno a vedere, mentre invece mostrano una coppia che sia avvia  verso la banchina del porto, un poliziotto appoggiato all’automezzo di servizio che, assorto nei propri pensieri, armeggia con un telefonino, nella successiva altri cinque che parlottano tranquilli fra di loro all’altezza del ristorante che da secoli è presente in zona, nella quarta un vigile o un agente che forse eleva una contravvenzione, nella quinta le poche macchine in divieto di sosta, nella sesta due strutture di copertura che non possono essere state impiantate durante le notte all’insaputa delle autorità cosi dette competenti, nella settima una pacifica riunione a Fontana grande, nell’ottava finalmente un chiosco che non è nato come un fungo, ma esiste anch’esso da tempo , nella nona un automezzo della guardia di finanza senza personale intorno e nella successiva un tratto del molo portuale senza presenza di elementi abusivi che sarebbero di competenza della capitaneria di porto.

La partita di giro manca. Mancano i risultati e dal conteggio degli intervenuti una novantina circa di uomini che non si vedono da nessuna parte.

Nel quadro attuale non sono i due o tre ambulanti di spighe che eventualmente sono stati perseguiti in attesa di accertare tutte le contravvenzioni che hanno commesse e non saranno le quattro multe elevate sul pontile ad eliminare la delinquenza a Castellammare dove si sprecano invece soldi pubblici lamentando il giorno appresso che lo stato non passa quelli per comprare la benzina e i pezzi di ricambio per le macchine in avaria.

Le multe effettuate non hanno ripianato il debito pubblico, ma hanno dimostrato ancora una volta che l’amministrazione pubblica è in mano a capetti che voglio dimostrare che loro comando e gli altri devono stare sull’attenti, la loro disattenzione agli avvenimenti giornalieri, il loro mancato coraggio nel metterci la faccia quando si utilizzano cento uomini per fare un’attività di orinaria amministrazione che si può svolgere con due uomini e non altro.

Un’amministrazione pubblica deve essere invece al servizio della cittadinanza e regolamentare quello che non è stato regolamentato, quello che invece fu fatto negli anni trenta del passato secolo con i regolamenti comunali e guidare quelli che non sanno muoversi nella risoluzione dei loro problemi “portandoli per mano” come facevano i nostri genitori quando da bambini provavamo a tenere la penna im mano e non riuscivamo a farlo.

Al giornalista dico soltanto di non esagerare e scrivere la verità dei fatti che vanno fotografati ed eventualmente commentati se si ritiene di avere le capacità per farlo.

Vedere servizio su  StabiaChannel.it a firma  
di Roberto D'Auria del  11/07/2013




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