Gente di Stabia: Aniello Lascialfari.

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Aniello ha scritto: "era l'ennesima volta che facevo l'esame di terza, si andava per i 17 anni, la commissione faceva il tifo per me, era passato già un ora il mio foglio era bianco, gli amici tutti mi volevano aiutare, qualcuno già aveva finito, mi voleva passare il suo compito per poi ricominciare, dai Aniello accetta, ora non puoi più ripetere, qualcun'altro era pronto a dettarmi, niente guardavo il foglio bianco e il tempo passava, ecco che si avvicinò la prof.ssa d'Italiano, era il mia angelo custode, quella che mi aveva fatto ammettere all'esame, dai Lascialfari, scrivi, caccia fuori le tue idee, Io la guardai, come a dirle si ce l'ho i pensieri da esporre, ma saranno pieni di errori, il presidente che aveva notato la scena, si avvicinò, mi mise la mano sulla spalla è disse:- non importa di come scrivi ma scrivi, sporca quel foglio di carta con i tuoi pensieri, i tuoi errori, ma scrivi, Io li guardai, la mia professoressa aveva gli occhi lucidi, non potevo deluderla, come un nodo alla gola che si sbloccava cominciai a scrivere, e scrissi fino ad oltre l'orario di prova, mi dovvettero dare altri fogli, e consegnai tutto in brutta, quella mia storia raccontata con slancio, fu indice di discussione anche anni dopo, nell'Ist, di Avv.to Prof.nale di C/mare era il 1957"