lunedì 16 maggio 2016

'O fatto d''e quatto surde. DISCORSI FRA SORDI (vedi Campagna elettorale)

Trovandoci fra qualche giorno in campagna elettorale per le lelzioni che si terranno il 05 giugno 2016

voglio proporvi la lettura del seguente raccontino che pur essendo stato scritto qualche decennio

addietro ben si adatta  ai comizi che si terranno che si svolgeranno, più o meno, con le stesse modalità

dei quattro sordi appresso raccontate.

Diranno tutti le stesse cose, ma nessuno si accorgerà delle ovvietà che declama come verità  assolute,

senza rendersi conto della realtà circostante.




'O fatto d''e quatto surde.  
(Il racconto dei quattro sordi. )

Il raccontino che qui di seguito si narra, adombra il dramma della incomunicabilità e
la locuzione in epigrafe viene pronunciata a Napoli a sapido commento in una situazione nella quale non ci si riesca a capire alla stregua di quei quattro sordi che viaggiatori del medesimo treno, giunti ad una stazione, così dialogarono:

 il primo:- Scusate simmo arrivate a Napule? (scusate, siamo giunti a Napoli?)
Il secondo:- Nonzignore, cca è Napule!(nossignore, qua è Napoli!)
Il terzo:- I' me penzavo ca stevamo a Napule (io credevo che stessimo a Napoli).

Il quarto concluse:- Maje pe cumanno, quanno stammo a Napule, m'avvisate? (per cortesia, quando saremo a Napoli, mi terrete informato?).

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