«Recitare è la mia passione ma non datemi serpenti...»

INTERVISTA. A tu per tu con Anna Marcello, l’attrice protagonista di “The tomb”

CronacaQui a tu per tu con l'artista napoletrana
Sensuale e mediterranea, Anna Marcello, originaria di Castellammare di Stabia in provincia di Napoli, dopo aver recitato due film di Luciano Odorisio, “Senza movente” e “Guardiani delle nuvole”, ottiene il ruolo della protagonista nell’horror “The tomb” diretto da Bruno Mattei, per il quale vince il premio come miglior attrice protagonista all’Archeo Trash Film Festival.
Quando ha capito che sarebbe diventata un’attrice?
«Da sempre. Non ricordo esattamente il momento preciso perché ero troppo piccola».
Qual è stato il ruolo più impegnativo da interpretare?
«Molto spesso si pensa che interpretare un ruolo comico sia più facile di quello drammatico, in realtà non è affatto così. Se lo si fa con professionalità, tutti i ruoli sono impegnativi ».
Da quale regista, italiano o straniero, le piacerebbe essere diretta?
«Sono in tanti, se dovessi fare una lista non finirei più».
Quando ha capito di “aver cela fatta”?
«La montagna è alta da scalare e quando pensi di essere arrivato in cima sei solo all’inizio. Credo che nessuno possa mai dire di avercela davvero fatta ».
Lei è una donna bellissima. Ma la bellezza, in questo mondo, è più un privilegio o un ostacolo?
«La bellezza non è un problema, l’intelligenza invece sì».
È s t a t a p r o t a g o n i s t a dell’horror “The tomb” di retto da Bruno Mattei. Com’è stato girare questo film?
«Il film si girava nella Foresta di Santa Cruz, nelle Filippine. Durante le riprese a Mattei venne la brillante idea di fare un omaggio a Quentin Tarantino e decise di inserire la scena della danza del serpente di Salma Hayek, tratta dalla pellicola “Dal tramonto all’alba”. Mi diede la scena aggiunta e andò via. Fu un pugno allo stomaco, una vera tragedia. Il fatidico giorno, girammo la scena. Nell’istante in cui mi tolsero il serpente di dosso svenni».
Nel suo percorso artistico intreccia teatro e cinema. In quale dei due ambiti si sente più “se stessa”?
«Un bravo attore deve sentirsi se stesso quando recita, il dove non importa. La differenza è che a teatro non ci sono ciak, al cinema sì».
Interpreta spesso ruoli misteriosi, a tratti oscuri. Quanto c’è di Anna Marcello nei suoi personaggi?
«Nella vita reale sono una persona solare, allegra, limpida e semplice. Un attore è come uno scultore o un pittore. Lo scultore lavora l’argilla e crea una statua, un pittore guarda un paesaggio e dipinge un quadro. L’attore memorizza un personaggio, lo modella, lo colora e lo rende vivo».
Cosa pensa di chi utilizza i reality show come mezzo per arrivare facilmente al successo?
«Di certo non sono io a giudicare. Chi ci riesce fa bene, sono scelte».
È innamorata?
«Non rispondo mai a domande sulla mia vita personale, le posso solo dire che sono innamorata della vita».
Cosa cerca in un uomo?
«Intelligenza e complicità».
Ha in cantiere dei lavori di cui può parlarci?
«Ce ne sono, ma da buona partenopea non dico nulla».