lunedì 19 giugno 2017

Spiagge, abusi edilizi e concessioni






IL FATTO

Spiagge, abusi edilizi e concessioni: un'inchiesta fa tremare gli imprenditori stabiesi

Sequestrato un baretto alla Limpida, ma scattano i controlli su tutti i lidi

di redazione
Tremano gli imprenditori che da decenni gestiscono le spiagge stabiesi. Controlli a tappeto sui lidi da Pozzano fino a Vico Equense su disposizione della Procura di Torre Annunziata. Da Sorrento a Castellammare, si allarga l’inchiesta che ha provocato sequestri e denunce in penisola sorrentina. E scatta la prima denuncia per un baretto abusivo nello stabilimento La Limpida. Il primo provvedimento della fase due di un’inchiesta che ha già provocato un terremoto tra i balneatori sorrentini. Ma è solo l’inizio di un’indagine del pubblico ministero Pavia, che ha dato mandato agli uomini della Guardia Costiera agli ordini di Guglielmo Cassone, di eseguire verifiche e controlli in tutte le strutture balneari. L'operazione s'inquadra nell'inchiesta della magistratura su concessioni demaniali e abusi edilizi sulle spiagge: indagini che, nello scorso mese di febbraio, hanno fatto scattare i sigilli per uno stabilimento di Marina Piccola, successivamente dissequestrato. Al momento gli inquirenti hanno acquisito tutta documentazione negli uffici del Comune di Castellammare. Dallo studio delle carte si dovrà verificare la regolarità delle concessioni e poi la conformità tra le strutture realizzate, dalle pedane ai bar e ristoranti fronte mare, con la pianificazione urbanistica e ambientale. Da qui si passerà a sanzionare e emettere provvedimenti laddove si dovessero individuare abusi edilizi a pochi passi dal litorale. Un’inchiesta ad estate già entrata nel vivo che ha fatto già scattare nervosismi e allarmi tra i gestori dei lidi da Castellammare a Vico.   


Tremano gli imprenditori che da decenni gestiscono le spiagge stabiesi. Controlli a tappeto sui lidi da Pozzano fino a Vico Equense su disposizione della Procura di Torre Annunziata. Da Sorrento a Castellammare, si allarga l’inchiesta che ha provocato sequestri e denunce in penisola sorrentina. E scatta la prima denuncia per un baretto abusivo nello stabilimento La Limpida. Il primo provvedimento della fase due di un’inchiesta che ha già provocato un terremoto tra i balneatori sorrentini. Ma è solo l’inizio di un’indagine del pubblico ministero Pavia, che ha dato mandato agli uomini della Guardia Costiera agli ordini di Guglielmo Cassone, di eseguire verifiche e controlli in tutte le strutture balneari. L'operazione s'inquadra nell'inchiesta della magistratura su concessioni demaniali e abusi edilizi sulle spiagge: indagini che, nello scorso mese di febbraio, hanno fatto scattare i sigilli per uno stabilimento di Marina Piccola, successivamente dissequestrato. Al momento gli inquirenti hanno acquisito tutta documentazione negli uffici del Comune di Castellammare. Dallo studio delle carte si dovrà verificare la regolarità delle concessioni e poi la conformità tra le strutture realizzate, dalle pedane ai bar e ristoranti fronte mare, con la pianificazione urbanistica e ambientale. Da qui si passerà a sanzionare e emettere provvedimenti laddove si dovessero individuare abusi edilizi a pochi passi dal litorale. Un’inchiesta ad estate già entrata nel vivo che ha fatto già scattare nervosismi e allarmi tra i gestori dei lidi da Castellammare a Vico.  
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