mercoledì 14 giugno 2017

Aggredito sindacalista del settore rifiuti: «Ora temo per la mia vita e per la mia famiglia»



Cronaca. Castellammare di Stabia. Aggredito sindacalista del settore rifiuti: «Ora temo per la mia vita e per la mia famiglia»

Sul caso indagano i carabinieri della stazione di Castellammare di Stabia

Aggressione ad un sindacalista del comparto rifiuti a Castellammare di Stabia. La vittima, un noto sindacalista stabiese impegnato nella difesa dei diritti dei lavoratori, ha subito un’ aggressione da due uomini. «Ero in compagnia della mia famiglia – dichiara la vittima – quando intorno alle 19,30 di qualche giorno fa mi hanno avvicinato due uomini, dei quali non conosco l’identità. Mi hanno preso a pugni.»
La triste vicenda è avvenuta in una delle strade del centro stabiese, sotto gli occhi di tantissimi passanti che sono rimasti però indifferenti alla vicenda. «La cosa più triste di questa vicenda – dice il sindacalista – è che tutti i passanti vedevano la rissa, poi le mie figlie e mia moglie che piangevano e gridavano, ma nessuno è intervenuto.» Provvidenziale è stato l’arrivo di una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Castellammare di Stabia. All’arrivo dei militari, guidati dal maresciallo Salvatore Ostuni, gli agressori si sono dati alla fuga, facendo perdere le loro tracce.
La vittima si è recata poi presso la Stazione dei Carabinieri per sporgere denuncia, in quanto gli aggressori pare gli avrebbero urlato, scappando: «Non finisce qua. Ti dobbiamo togliere dalla faccia della terra.» Sul caso vige il massimo riserbo, ed i militari stanno vagliando tutte le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona per cercare di risalire agli aggressori.
Secondo le prime indiscrezioni, l’aggressione sarebbe maturata nell’ambiente di lavoro del sindacalista, il settore dei rifiuti. L’uomo è impegnato da sempre nella difesa dei diritti dei lavoratori, ma questo si sa, porta allo scontro con i lavoratori fannulloni, che questa volta hanno alzato il tiro ed a quanto pare sono diventati mandanti di una vile aggressione.
«Purtroppo ora vivo nel terrore – dichiara l’uomo –  la mia famiglia è terrorizzata, ed io temo anche per la loro incolumità.» Dalle parole dell’uomo trapela un gran malcontento, ma si dice ancora fermo e convinto di continuare la battaglia al fianco dei lavoratori onesti e diligenti.

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