sabato 21 gennaio 2012

Stabiesi in trasferta: Carlo Sorrentino


Rovistando tra le carte che ho accumulato negli anni ho rintracciato la lettera che vi sto proponendo per testimoniare l'atteggiamento di questo amico dell'adolescenza che, dopo esserci incontrati occasionalmente a Torino, dove si era trasferito, e averlo invitato a casa mia, a Settimo Torinese, non solo per una rimpatriata, come lui racconta, ma anche per ristabilire un rapporto che idealmente non si era mai interrotto ci perdemmo , di li a qualche tempo, nuovamente di vista fisicamente anche se continuava ad essere presente nei miei pensieri ed io nei suoi come la lettera sta a testimoniare.

Racconta di avermi cercato e l'odissea sostenuta per rintracciarmi attraverso amici comuni e perenti che pur sapendo il mio recapito dicevano di non sapere.

Il motivo del suo cercarmi stava nel fatto che avendo fatto ascoltare ad un suo amico impegnato in un radio libera di Torino il testo di una mi canzone che poi fu mandata in onda e i riscontri positivi avuti voleva sapere se ne avevo altre a disposizione raccolte in una pubblicazione che gli avevo promesso nel caso che le avessi pubblicate. Il libro non l'avevo mai pubblicato, anche se continuavo a scrivere e avevo fatto diversi tentativi che si era conclusi con un nulla di fatto. Gli editori interpellati educatamente mi restituivano il manoscritto con la solita letterina prestampata che mi bocciava in quanto non facevo al loro caso. Anche se avevo voglia di farlo la tralasciavo. Il mio mestiere era quello di scrivere e non quello dell'editore. Ma poi per farne cosa ?
Per trovarmi attivò una ricerca radiofonica che non arrivò a nessun risultato. Io non le ascoltavo e e con i parenti e gli amici che mi ritrovavo era come cercare un ago nel pagliaio.

Quando arrivò la lettera suscitò in me un grande stupore e lo accontentai immediatamente, anzi ne scrissi appositamente qualcuna sempre in dialetto napoletano. 

Dopo ci riperdemmo di vista. Oggi che l'ho rintracciato con il ritrovamento della lettera non voglio più perderlo

L'ultimo suo recapito  che ho  è quello del 30/01/1978 quando risiedeva a Torino in Via Sansovino 11/c.  Sono passati tanti anni. Spero di trovarlo ancora vivo, ma la ricerca negli elenchi telefonici è stata negativa. Mi appello al buon senso di quelli che lo conoscevano, ai figli che sicuramente ha avuto. Chi ha notizie anche postume me le comunichi.

Una strada che ho percorso tante volte per lavoro nei dieci anni che ho passato a Torino dove svolgevo l'attività ispettiva dell'Associazione nazionale per il controllo della Combustione, ente soppresso con la riforma sanitaria, ma i cui compiti transitarono in parte alle ASL per l'attività di vigilanaza periodica e quella omologativa ad un nuovo Ente chiamato ISPSeL (Istituto Superiore per Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro. I soliti casini all'italiana con i quali si distrugge quello che funziona e si crea quello che non da frutti.

Rinnovo l'appello a quelli che leggeranno questa mia nota e lo conoscono di segnalargli questo blog e la mia email che non è più un mistero:  gioacchinoruocco@libero.it

Di dirgli che lo ricordo sempre con tanto affetto e mi farebbe piacere incontrarlo.
Abito ancora a Roma a Ostia Lido.






3 commenti:

  1. Bellissima questa tua ricerca, la potenza del sentimento con cui la conduci, la conferma di quanto le amicizie sincere e profonde hanno sempre un forte impatto nella vita di ciascuno.
    Come stai Giò?
    Ti aspetto sempre...
    Un saluto e un abbraccio
    Cinzia

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  2. Ti stimo ormai tanto per diffidare della tua sincerità.
    Cerco di dare vita ai ricordi e di ristabilire il ricordo di gente che non è passata invano sia nella mia vita che di tanti altri in questo silenzio assordante e in un marasma che porta via ogni sentire dai nostri cuori. Vorrei fare di più, ma occorrono tante anime per farlo perchè il passato oggi ha una debole memoria, un disinteresse dei vicini mentre la privacy richia di creare intorno a noi il vuoto cosmico.
    Ciao, Cinzia sei sempre cara. Ciao

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  3. "Le vie del signore sono infinite ma quelle di internet oltre che
    infinite sono anche ben frequentate e può capitare che una manciata di
    bit diventino sentimento, emozione.
    Carlo Sorrentino, che il suo amico Gioacchino ha amabilmente dipinto in
    questo post era mio padre.
    "Era" perchè non c'è più da quasi 24 anni ma sono sicura che dove è
    andato avrà sicuramente trovato una chitarra e qualche buon amico per
    cantare insieme.
    Carmen Sorrentino"

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