domenica 25 marzo 2018

villa comunale: la massicciata comincia a cedere. Pericolo “sprofondamento

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C.mare di Stabia, villa comunale: la massicciata comincia a cedere. Pericolo “sprofondamento”

Le immagini di Castellamare di Stabia allagata hanno fatto il giro del mondo. Diventata la “Venezia del Sud” per un giorno, la pioggia incessante dello scorso martedì ha causato danni notevoli in diverse parti della città. Precipitazioni violente hanno provocato la saturazione delle fogne; la villa comunale era sommersa dall’acqua: reflui fognari, liquami hanno invaso la zona provocando numerosi disagi. Come sempre quando si verificano questi eventi, il rimpallo di colpe tra politici e tecnici è quasi scontato. 
La situazione che desta più preoccupazione sarebbe la massicciata della villa comunale. L’ultima ondata di maltempo ha provocato un enorme voragine sotto la passeggiata all’altezza dell’ Hotel Miramare. Ciò potrebbe compromettere la stabilità della struttura a causa delle infiltrazioni d’acqua. Un professionista stabiese, alla luce dei fatti, quando la villa era oggetto dei lavori, invece ci aveva visto bene e aveva previsto il disastro: “Quando vidi la realizzazione della massicciata nel tratto verso il Miramare, l’ho ribadito più volte che quella parte di scogliera, che sostiene la soletta in cemento, andava ricoperta da una soletta in c.a. (ma anche di solo calcrestruzzo) che affonda, per almeno un metro sotto il livello della sabbia. I progettisti, evidentemente, non frequentano la villa e non hanno mai visto il mare agitato cosa fa in quella parte della villa. Con gli ultimi episodi il problema comincia a presentarsi persino in anticipo rispetto alle mie previsioni (ma allora, non volevo sbilanciarmi troppo). La massicciata comincia a cedere nelle parti esposte alla forza dell’acqua. Si stanno già formando dei vuoti sotto la soletta della villa, e alcuni massi sono quasi sospesi nel vuoto”. Aveva ragione…QUELLA PARTE DI MASSICCIATA VA PROTETTA 
Michele Ruocco


Commento  di un cittadino

Per avere torto basta poco,
per aver ragione
ci vuole un coraggio da leone
e la certezza di quello
che si è fatto.
Non ho nessuna
di queste due prerogative,
ma la pretesa esplicita
di avere una risposta
da chi
essendosi proposto
diventa responsabile
di quello che poi fa
facendo fare agli altri
quello che non sa,
fidandosi
non della buon sorte
ma da buon padre di famiglia
che prima di mettere
la mano nella saccoccia
sia accerta
della bontà dell’opera
per dare ai propri figli
pane che fa star bene
e che non rompe i denti,
una casa che non cede
dalle fondamenta
e crolla.
Vorrei che chi eletto
si trovi per difetto altrui
a dare una risposta
s’informi sul mal fatto
e poi apre la bocca.
Nomini per un giudizio
gente che ne sa
di quello che si parla
per non trovarsi a piedi
lapidato dalla natura
che gli cade addosso,
dalle gallerie intransitabili
dalla prima goccia d’acqua
senza
che nessuno paghi
per le malefatte.
Ma il sindaco che fa?
Da addosso
agl’ingegneri del web
che fanno ipotesi
cercando di capire
da contribuenti
dov’è l’inconveniente
da eliminare già a cose fatte
per non trovarci ancora
con lo sfratto
dal lungomare messo in gattabuia.

Gioacchino Ruocco

Ostia Lido       26.03.018
ora legale 08,11




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